MOSTRA I NABIS, GAUGUIN E LA PITTURA ITALIANA D’AVANGUARDIA

iscrizione personale entro il 22 luglio 2016 presso la sede del Circolo, con contestuale pagamento della quota.

Quando: 24-09-2016
Dove: Rovigo – palazzo Roverella 

Il Circolo,  propone una visita guidata alla Mostra internazionale
I NABIS, GAUGUIN E LA PITTURA ITALIANA D’AVANGUARDIA            
Già il titolo “I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia” offre l’idea di un percorso di colore e di emozioni; unitario eppure variegato, fitto di storie che sono diventate leggende, anticipatore di tendenze e di mode. E non solo nel campo dell’arte.
Un centinaio di opere, molte conosciute, altre da scoprire, quattro grandi “isole” e tanto, tanto colore. Sarà una mostra di emozioni. E di storie intense. Storie di artisti in fuga, da città, da legami, da loro stessi, in molti casi. Che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica o quello dolce e casalingo della Laguna veneziana. Quasi fossero alla ricerca del valore purificatore dell’acqua e degli elementi naturali.
A Pont Aven, sulla costa della Bretagna, Paul Gauguin giunse nel febbraio del 1888. Vi era già stato per un breve soggiorno due estati prima. Il sodalizio con Van Gogh nel frattempo era finito, l’olandese aveva scelto il sud della Francia, lui la Bretagna. Qui si era andato formando un eden primitivo e quasi incontaminato, popolato da una comunità internazionale di giovani artisti che, dipingendo spesso insieme, traevano ispirazione dal paesaggio e dalle loro comuni esperienze e riflessioni
Alla loro ricerca sottendevano tensioni intellettuali. Molti cercavano la semplicità, nella vita così come nell’arte. Una semplicità fortemente creativa, decantata dai fumi tardo-impressionisti, tesa all’essenziale. Profeti di un nuovo che attingeva ad un primigenio, all’essenza. Pur in una visione assolutamente soggettiva della realtà e della natura essi cercavano anche di coglierne i significati simbolici nascosti.
Il linguaggio espressivo e antinaturalistico del gruppo entrò anche in contatto con le poetiche del primitivismo e dell’esotismo assai in voga nell'Europa di fine Ottocento. Confluì in varie correnti artistiche e ne influenzò nascita e caratteri.
Su tutti spicca l'esperienza parigina dei Profeti, o meglio Nabis, dall’antico ebraico. Fu una stagione straordinaria: essa segnò davvero la nascita dell'arte moderna. Liberi dal naturalismo e dalla 'imitazione' della realtà, i Nabis crearono un linguaggio pittorico nuovo: colori intensi, profili marcati, rinuncia al dettaglio, esplosione di emozioni violente. Sarà una pittura sintetica ed elementare, frutto di una semplificazione fino all'essenziale (donde la definizione di Sintetisti per un gruppo di loro). Da questa visione uscirà l'esperienza dei Fauves e via via sino all’Art Nouveau, all'Espressionismo e all’astrazione.
Questi stimoli innovativi contaminarono l’Europa, senza tralasciare l’Italia. Ed è proprio sul versante nazionale che si concentra la seconda parte di questa magnifica rassegna.
La “stagione bretone” dell’arte italiana tra gli anni ’80 dell’Ottocento e i primi decenni del secolo successivo è ben individuabile. La si incontra in diversi artisti, o meglio in precise fasi della loro produzione.
Sono pittori che in molti casi hanno vissuto a Parigi e che nella capitale francese, o comunque oltralpe, hanno acquisito caratteri e cadenze linguistiche di inequivocabile qualificazione gauguiniana a Pont–Aven.

Non a caso la rassegna continua con Gino Rossi e la sua Burano. Rossi, uomo e artista pregno di illuminazioni e di tenebre, “straordinario campo di forze, di polarita’, di tensioni, di urgenze e di riflessioni”. E, con lui, il grande Arturo Martini e il gruppo gravitante su Ca' Pesaro.
Gauguin e Rossi, due storie lontanissime eppure vicine: il primo conquistato, catturato e tragicamente sedotto dai paradisi tahitiani, il secondo scivolato in un fulminante itinerario sin dentro i gironi d’inferno di un manicomio di provincia.
Eppure capaci, entrambi, di una pittura dove la semplicita’ è purezza primigenia e insieme ingenuita’, affinamento alchemico e traduzione di un pensiero filosofico cristallino, lucido e tragicamente fragile.
L'ultima parte della rassegna è un grande capitolo dedicato agli eredi di questo universo artistico. Il Sintetismo, calato nella nuova sensibilità borghese e moderna grazie a protagonisti come Paul Sérusier, Émile Bernard, Paul Elie Ranson, Maurice Denis e gli svizzeri Cuno Amiet e Felix Vallotton (presenti in mostra con celebri capolavori), vive una stagione straordinaria anche in Italia: Felice Casorati, Oscar Ghiglia, Cagnaccio di San Pietro, Mario Cavaglieri.
Sarà una scoperta per molti poter leggere sotto una nuova luce e grazie a un insolito e rivelatore punto di vista opere e artisti in grado di affacciarsi senza complessi d'inferiorità sul palcoscenico dell'arte mondiale in anni di rivoluzionarie esperienze culturali e morali..

La partenza è prevista alle ore 7,30 da Trento, piazzale Zuffo, con fermata a richiesta alle ore 7.50 a Rovereto Casello autostrada SUD
Ore 11.30 visita guidata mostra primo gruppo
Ore 11.45 visita guidata mostra secondo gruppo
Durata visita circa ore 1,15
Ore 13.00 pomeriggio libero visita del centro storico della città
ore 17.00 ritrovo e partenza per Trento (arrivo previsto ore 19,30).

Quota di partecipazione:  Soci  Euro  10.00
Familiari Euro  30.00

Posti disponibili: 50

ISCRIZIONE PERSONALE : entro il  22 luglio 2016 presso la sede del Circolo, con contestuale pagamento della quota.
Verranno riservati solo 15 posti per i familiari dei soci assegnati
secondo l’ordine di iscrizione.

In caso di maggiori  richieste, oltre i 50 posti,  verrà valutata la possibilità di effettuare la mostra nello stesso giorno o in altra data.

Il costo comprende il viaggio in pullman, ingresso e  la visita guidata alla mostra, piccolo spuntino. E’ escluso tutto quanto non riportato sulla circolare.


responsabili dell’attività
Renzo Monegaglia-Daniele Tomio